martedì 16 maggio 2023

Non è una questione di soldi, è una questione di idee e di ''VOGLIA''

                                                      ''Oh mamma mia...'' 


Essì miei amati, il Predicatore, quello che doveva andare a guardare il calcio, quello che non sapeva ''combattere'' è tornato e ha ancora qualcosina da dire, piaccia o no.


                                  Tanti anni fa, in una galassia lontana...


Riavviamo un attimo il nastro, replay: una quindicina di anni fa il Predicatore scriveva quanto segue: ''non si può pensare di arrivare al ritrovo di partenza, gonfiare le gomme, correre e andarsene'', il Predicatore aveva lanciato alcune idee per promuovere il settore femminile e ancora ricorda i vari ''costa troppo'', ''non si può fare'', i risolini e gli sguardi di compatimento se non addirittura di odio dei soloni del paddock del circo rosa con tanto di ''è onnipresente''. Parentesi, il Predicatore non era onnipresente, andava alle corse quando poteva. Dava fastidio ? Si è ritirato in buon ordine. By the way, ce ne fossero di ''onnipresenti'' alle corse disposti a fare i km per esserci e supportare il movimento, altro che fastidio... Ad ogni modo questa strategia isolazionista, quindici anni dopo pare non aver portato nulla di buono al settore femminile se è vero come è vero che pubblico poco, gare poche, sponsors in fuga, campo partenti raffazzonato alla bell'e meglio con un tot di elitè e un tot di ''under'' per rimpinguare l'elenco delle iscritte. ''Solo amici e amici degli amici e il resto raus, alla larga dal ritrovo di partenza, alla larga dalle atlete senza fotocamere e smatphones possibly, c'è chi fa le foto, scrive il suo bel comunicato stampa da distribuire alle squadre le quali poi pubblicano il tutto su Facebook, bloggers che provano ad andare ''oltre'' evidenziando le criticità del movimento non ne vogliamo !!!''. Un'atmosfera ''pesante'' e lo è sempre stata, bastava andare alle corse e aprire gli occhi per accorgersene, contenti LORO...


                                         In  Inghilterra nel frattempo...


Tanti anni fa, il Predicatore aveva scritto che invece di allontanare il pubblico guardando in malo modo tutti quanti non fossero parte di una certa ''cricca'', bisognava avvicinare il pubblico alle atlete ad esempio tramite quelli che in USA chiamano ''meet and greet'', ovverosia, sessioni di foto e autografi con i fans, come si fa da anni (tanti) in Indycar ma non solo, vedi foto qua sotto, photo Verizon © .


Come potete vedere non servono strutture faraoniche, basta un tavolo, un paio di sedie, un fondale coi loghi degli sponsors (non dovrebbe costare un capitale farne fare uno), cartoline da firmare, un paio di atlete a rotazione a firmare autografi e fare foto. Dice: ''ma non c'è tempo''... Arrivi un'ora prima al ritrovo e fai anche l'incontro coi fans, nulla di stressante, si tratterebbe di una mezz'oretta, faresti contenti sopratutto i più piccoli, fidelizzersti i fans che magari tornando a casa con un ricordino sarebbero spinti a seguire anche altre corse. ''Più pubblico a bordo strada, più sponsors, più seguito, più interesse dei media, più soldi che girano per le atlete'': dove l'aveva già scritta 'sta cosa il Predicatore ?
Torniamo indietro di un paragrafo: in Inghilterra dove alle squadre non fa schifo avere fans a bordo strada, ci sono squadre come la Das - Handling che stanno mettendo in pratica questa idea che in America ''funziona'' da anni: un locale disposto ad accogliere atlete e fans, breakfast buffet, la possibilità di incontrare le ragazze del team per foto e autografi e di acquistare il merchandising della squadra (ah, il merchandising... Il Predicatore l'aveva scritto...). Ora, di sicuro i team managers italiani, chiusi nella loro torre d'avorio non vedranno la locandina, qualora dovessero vederla penserebbero ''ma cosa fanno'' ??? Risposta del Predicatore: ''PROVANO A FAR QUALCOSA, QUELLO CHE IN ITALIA NON FATE, TANTO AVETE 200.000 PERSONE OGNI DOMENICA...''.
Il movimento in UK era in crescita, il Tour Series che portava il ciclismo femminile anche nelle grandi città come Manchester e in tv in diretta su ITV  (equiparabile a Canale 5, non Bergamo tv con rispetto parlando), quest'anno non si corre perchè pare sia diventato difficile reperire personale per la gestione dell'ordine pubblico, eppure...Eppure, nonostante girino meno soldi, si prova a far qualcosa, anche con poco, con quello che c'è e il Predicatore lo ripete nuovamente: qui in UK alle squadre non danno fastidio i tifosi e eventi come quello organizzato dalla Das - Handling ne sono la dimostrazione lampante, servono a portare qualche soldino (pochi alla fine) nelle casse della squadra, a rendere felici i tifosi (sopratutto i più piccoli) che parteciperanno e porteranno a casa un piccolo gadget piuttosto che il kit da gara della squadra o una foto con Sammie Stuart o Monica Greenwood, o la nuova stellina in divenire del ciclismo britannico che non nomino perchè deve crescere tranquilla  e chissà, magari a reclutare qualche ragazzina che vorrà provare a correre, sicuramente ad attrarre nuovi appassionati. 
Le cose, cari team managers italiani delle squadre di seconda fascia(il WT è su un altro piano astrale), si possono fare, basta copiare quello che viene fatto all'estero e ''aprirsi'', ''APRIRSI'' al pubblico una stramaledetta volta (!!!) invece di gestire il circo rosa come un privè per pochi eletti finchè i pochi eletti si limitano alla fotina e al compitino ciclostilato da girare ai siti internet istituzionali, non è difficile ***** !!!


Il Predicatore










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