martedì 30 agosto 2022

Il ‘Toscana’ si sta riprendendo, ma la situazione resta complicata

 


Si è chiusa l’edizione 2022 del Giro di Toscana femminile, Trofeo Michela Fanini. L’evento (foto; pagina Facebook della corsa) va in archivio con segnali di ottimismo per quanto riguarda il suo domani, grazie a quella ch’è stata una robusta partecipazione in termini di numero di squadre partecipanti, com’anche per una lista partenti di assoluto rispetto. Patron Brunello Fanini ha non pochi meriti al riguardo, ma questa non è una novità. Altri avrebbero mollato, lui non lo ha fatto e per questo gli vanno fatti i complimenti.

Quello che risulta ulteriormente importante è che all’orizzonte si palesa la concreta possibilità di incrementare la corsa con un’altra giornata di gara, riavvicinando l’evento al vecchio formato che riempiva praticamente una settimana. Da diverse edizioni il Giro di Toscana soffriva dei riflessi negativi che dalla metà del decennio scorso si erano palesati economicamente anche nel settore degli eventi sportivi. Le bastonate del Covid che ci sono arrivate in testa, ci hanno fatto dimenticare che nel periodo 2010-2013 l’economia generale aveva ricevuto mazzate pesanti, che le industrie pagarono per un intero lustro e di riflesso tutti gli eventi che vivevano di sponsorizzazioni.

La ripresa economica fu lenta in generale. L’appuntamento ciclistico toscano dalla metà del decennio passato ne soffrì, venendo per forza ridimensionato fino a dimezzarsi come giornate di gara. È un vecchio discorso che ogni tanto torna tra i nostri articoli. Altro che poesia e belle frasi. Anche in quel caso servivano investimenti economici e per alcuni anni questi non c’erano più come in precedenza.

Ora la situazione generale va verso lo stesso baratro, non raccontiamocela seminando ottimismo ad ogni costo. Serve realismo e il calendario infarcito di eventi “open” da qualche anno non è figlio del caso, ma di una visione organizzativa che si è manifestata nelle teste dei dirigenti delle squadre che corrono in ambito nazionale e che hanno capito che al momento: “….del doman non v’è certezza.” (Lorenzo ‘de Medici 1490)

martedì 2 agosto 2022

Altra testa. Perchè sorprendersi ?

 


La curiosità era tanta. Ma più che per il lato agonistico (il livello era il più alto possibile), lo era per capire che Tour del ritorno volevano offrire i francesi al pubblico e alle protagoniste. E anche stavolta questi ultimi ci hanno ricordato che a livello organizzativo non si accontentano di fare le cose fatte bene.

Il livello promozionale era già partito in maniera potente l’autunno scorso con la presentazione affiancata della corsa maschile e femminile. Una cosa che forse noi italiani vedremo tra…….si, ok, magari un giorno la vedremo. Sulle strade il pubblico era ben presente probabilmente grazie ad una promozione più tempestiva, le immagini video erano di pari livello alla kermesse maschile, salottino ciclistico pre-tappa, collegamenti moto cronaca in corsa, interviste post-tappa con trasmissione dedicata.

Insomma, quello che da due decenni è il sogno del ciclismo femminile di casa nostra, i francesi l’hanno reso realtà per quello in casa loro. Anche a occhio era visibile la robusta presenza di personale addetto alla sicurezza, moto e altri veicoli al seguito. La storia della corsa numero uno al mondo nel calendario – e qui veniamo al nostro Giro – è stata cancellata in otto giorni. Negli anni in cui Vuelta e Tour non c’erano il Giro sguazzava, la concorrenza non esisteva. Mentre le cicliste si sedevano per terra su di un marciapiede – come raccontato da una nostra vecchia foto che editammo qui alcune settimane fa – a 30 metri di distanza si sventolava la bandiera della corsa numero uno del calendario.

La cosa peggiore per il nostro Giro? Le dichiarazioni delle protagoniste, italiane comprese; entusiastiche per il lato organizzativo, per le tappe proposte, per il seguito del pubblico facendole sentire seguite come mai prima. Un’idea, questa del Tour in rosa, che aveva iniziato a riprender vita diversi anni fa, perfezionata un paio d’anni addietro e che ha rivoltato le forze in campo dopo una sola edizione. Il Giro ha vissuto un periodo di rinomanza grazie all’assenza del Tour, ma ora la strada ripresa in mano dai francesi è chiara. L’aver unito una parte delle forze con la carovana maschile ha messo sul piatto un livello di corsa senza pari. Altro che sedersi su di un marciapiede all’ombra di una siepe, perché nessuno aveva delle stramaledette panche per far sedere qualcuno.