Ciclisticamente parlando, arriviamo da una primavera strepitosa, che ci ha
riempita la pancia tra vittorie importanti e piazzamenti numerosi. Mai viste
tante italiane vincenti o sempre piazzate in così tante gare. Adesso il registro
cambia e si è arrivati nel periodo dedicato alle due corse che più attirano le
attenzioni. Il Giro per la sua durata – 11 giorni (10 di gara) con il riposo dopo
soli 3 giorni – e soprattutto il Tour che si ripresenta subito con una settimana
d’impegno. Non sono le uniche gare a tappe. Da poco è stata presentata la
Vuelta e i tedeschi hanno già risposto presente, con la recente Lotto Thüringen
Ladies Tour che zitta zitta ha messo nel piatto sei giornate di gara, aprendo il
periodo dedicato agli impegni ‘lunghi’ e questi giorni saranno quelli del
Women’s Tours britannico.
Da qualche parte, in casa nostra, abbiamo un germoglio ciclistico (che poeti!)
che ci possa riportare indietro di quasi quindici anni (Luperini 2008)? Un’atleta
giovane che vada oltre la stagione di grazia? Una ciclista che non sia da
pretendere subito vincente, ma che faccia intravedere delle qualità che per il
resto del decennio ci possono rassicurare che un nome per le gare a tappe
l’Italia ce l’ha? Se osserviamo il meglio del nostro ciclismo rosa attuale,
abbiamo diversi nomi molto forti nell’impegno breve. Oggi abbiamo un
calendario internazionale che cercherà la sua lista di protagoniste per le corse di
più giorni. Avremo anche noi un nome in quella lista?
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