Disclaimer: questo post è scritto in prima persona singolare e non riflette (non del tutto perlomeno) la linea editoriale del blog.
La categoria elitè al di fuori del World Tour non serve a niente, non in Italia. Vogliamo salvare la "base" ? Facciamo in modo che le under 23 abbiano il loro calendario e dei percorsi "dedicati", le junior corrano con le junior, le under con le under, esattamente come gli uomini. Quante volte vi è capitato di vedere i professionisti correre con gli under 23 ? Poche, pochissime, il più delle volte è capitato che qualche under corresse come "stagista" tra i pro e nulla più.
Quindi ? Quindi la "provocazione": aboliamo le elitè NON World Tour, non serve a niente tenere in piedi un movimento (a livello nazionale) che non è in grado di competere contro le squadre più ricche, sarebbe meglio destinare energie e SOLDI alle categorie under 23 e junior e avere una/due squadre World Tour italiane unendo le forze (soldi) e ingaggiando solo le più meritevoli.
Sport spietato il ciclismo, arrivi a un certo punto della tua carriera e inevitabilmente ti domandi se è il caso di andare avanti oppure no e se non sei tu come atleta a capire se ci sono i presupposti per continuare o meno, ci devono pensare i ds come è sempre stato: "ragazzo, hai la testa bionda, vai a fare il modello, il ciclismo non fa per te" cit.
E invece ? Invece abbiamo squadre (alcune anche gloriose anni fa) che schierano atlete che non hanno mai brillato nelle categorie inferiori e che molto probabilmente non avranno un futuro radioso tra le elitè, squadre che comunque fanno i salti mortali per far quadrare il bilancio e andare avanti per cosa ? Non si sa.
Lo ripeto: si chiama categoria "ELITÈ" e come tale deve essere il meglio, chi non è in grado va a fare altro, il "tanto e tutto per tutte" non deve esistere più, ne abbiamo viste tante trattate come delle "stelline" del movimento da certi media (WEB) senza che ne avessero i titoli, ragazze che non erano delle vincenti, non erano delle piazzate, non erano delle gregarie, che erano li' a far numero all'insegna dello "speriamo di finirla bene 'sta corsa". Nomi ? Basta scorrere gli ordini di arrivo delle gare di una quindicina di anni fa...
Se si vuole equiparare il movimento femminile a quello maschile, lo si sta facendo nel peggiore dei modi. La ricetta ? Zero pressione sulle ragazze da esordienti, allieve e junior, tanto la selezione è naturale, "passano" under solo le più meritevoli (come nel ciclismo maschile), passano elitè solo quelle che hanno totalizzato "X" punti attraverso vittorie e/o piazzamenti. Meglio avere una moltitudine di squadre elitè "nazionali" che comunque costano e che non potranno mai dire la loro al di fuori dei patrii confini o averne anche solo un paio World Tour (e sarebbe già tanta roba) con atlete giovani, di talento e futuribili ? Chiedo per un amico.
Torniamo quindi al primo paragrafo (e dai...): ha senso avere delle under che partono ogni volta battute contro delle "elitè ma solo sul tesserino" ? Certo che no; "si demoralizzano e poi smettono" cit. come accade da sempre, solo che la tendenza adesso è accentuata perchè la prospettiva, ammesso che arrivino con le motivazioni intatte a 21/22 anni, qual'è ? Andare a rimpolpare i ranghi di una squadra elitè "minore" ? A una certa età il ciclismo non è e non può più essere solo un passatempo e sai cosa succede nel momento in cui una ragazza si accorge che le strutture in Italia non sono in grado di garantirgli una crescita e la possibilità di lottare per i grossi traguardi ? Succede che la ragazza smette. Ma non dirmi...
Dice: quindi tu sei per il "risultatismo" ad ogni costo ? Io dico che a un certo punto di sola passione non si va avanti e che il movimento elitè (femminile) italiano rischia di fare la fine di quello "professional" o "continental" maschile dove ci si arrabatta alla meno peggio, dove i corridori devono portare sponsor da qualche migliaio di euro facendoci la "cresta" per guadagnare qualcosina o correndo a gratis. Crescita zero.
Per la terza/quarta volta (che magari a forza di ripetere...), teams e atlete: va avanti solo chi ha i titoli, chi non li ha fa altro. Promossi e bocciati.
Alessandro Oriani
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