Fatto sta che nel girovagare nel web ci stiamo rendendo conto che per un ciclismo rosa che ad alto livello trova interesse ed articoli anche su ‘testate’ di rilievo (la sempre ottima bici.tv, oppure bici.pro come anche tuttobiciweb o cicloweb) sono pochi gli spazi web dedicati esclusivamente all’approfondimento sul mondo del ciclismo femminile italiano. Vuoti che forse nascono dall’attenzione molto forte verso la classe ‘regina’ del World Tour, ma che non scrivono quasi nulla del ciclismo di casa nostra. You Tube è strapieno di canali dedicati al calcio, anche per la Formula 1 non mancano e anche per il ciclismo siamo messi bene, ma prettamente maschile, con qualche sconfinamento occasionale nel femminile, ma manco se li paghi vanno oltre le gare più importanti e le cicliste più conosciute.
È la nostra solita battaglia che da tempo, se non da sempre, sventoliamo speranzosi. Si, perché se da un lato troviamo fonti – vedi le sopracitate – che seguono la business-class rosa, scendendo nella classe turistica arrivederci e grazie. Dove sulle magliette non vi sono i nomi Movistar, Canyon, Trek, Valcar, Lotto e socie non ci sono nemmeno questi siti, che seguono puntuali le gare più importanti, più note, ma le vicende delle squadre ciclistiche di livello nazionale non hanno sbocco. Dove trovare spazi web che parlino delle formazioni dei dirigenti acrobati? Qualcuno c’è per fortuna, ma forse è l’unico.
Lo spazio cicliste.eu (Il villaggio del ciclismo femminile) rappresenta una delle poche eccezioni, con articoli e anche video-interviste condotti da Walter Pettinati (foto) a cicliste molto giovani di società poco note. Sono presenti anche con un canale You Tube (Cicliste) ma pare siano gli unici che hanno un sito dedicato. Quanto vorremmo poter avere la possibilità di parlare con dirigenti di società ciclistiche italiane che non hanno scritte di sponsor importanti sulle ammiraglie, per farci raccontare come stanno andando le cose nel ciclismo del Salumificio da Mario e del Trofeo Gelateria Teresa.
Di questo ciclismo nel web c’è poco, molto poco. Il World Tour è bello, se poi le italiane vanno forte lo è ancor di più. Ma di quelle formazioni nostre, società cosiddette minori, che possono correre prevalentemente solo in Italia, formate da 8/10 ragazze quando va bene, dove metter via 50,00 € per la benzina è ancora molto importante, non vi è quasi traccia e non si scrive. Almeno da quanto vediamo noi.
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