domenica 26 giugno 2022

Si ma l'anteprima del Giro 2022 ?


Volevo chiamarla "preview", poi mi sono ricordato che in italiano si dice e si scrive "anteprima" e comunque... Comunque no, l'anteprima del Giro 2022 non la faccio, ci hanno già pensato ALTRI, quelli "dotti", quelli che hanno scritto "Giro d'Italia femminile ai nastri di partenza da Cagliari, l'arrivo è fissato a Padova il 10 Luglio dopo 10 giorni di corsa per un totale di 1002,6 km". Ci hanno già pensato loro a scrivere che la Van Vleuten è la favorita d'obbligo e che le nostre punte di diamante sono la Cavalli (vincitrice di una corsa in Francia con arrivo in salita sul Mont Ventoux) per la classifica generale e che Consonni, Bertizzolo e Zanardi potrebbero essere delle sorprese magari non per la classifica generale ma le vittorie di tappa; non vedo perchè dovrei fare copia e incolla di cose già scritte e stra scritte da altri, non sono mica un giornalista che segue il motomondiale sul campo... 
Che me ne importa a me dell'anteprima del Giro 2022... Dice "ma la foto" di apertura ? Eh forse dopo la metto, fosse solo la foto il problema... Ce ne sono a migliaia di foto sul web e il ciclismo femmnile italiano resta a livelli di 4° mondo perchè tanto non le guarda nessuno (LE FOTO)... Dice "ma guarda che le foto sono importanti"... Ancora ? Ok, dopo ne metto una, va bene ?
A me che scrivo, francamente importa meno di zero che a vincere sia la Van Vleuten, piuttosto che la Cavalli o la Niewadoma (in un altro multiverso) o quella tra le 144 partenti con la Vo2max più bassa di tutte, non mi importa, potrà importare a quelli che fanno "visuals" forse, a me no, io non punto a far "visuals" anzi, punto a fare il meno possibile.
Le cose che mi interessano di questa edizione del Girodonne 2022 (o Girorosa ? O Giro d'Italia ? Boh...) sono altre: 

1) che le ragazze non si facciano male e arrivino alla fine della corsa sane e salve, questo al di sopra di tutto e tutti;

2) che i cosiddetti addetti ai lavori facciano il loro senza risultare invadenti, si rassegnino, non sono LORO i protagonisti;

3) che il commento alla telecronaca abbia una parvenza di professionalità ma se penso a chi potrebbe esserci dietro il microfono mi vien freddo a Giugno/quasi Luglio;

4) che venga fatta almeno un po' di promozione  a livello locale, non mi aspetto di vedere le migliaia di persone viste a bordo strada alla "Ride to London" ma qualcosina in più usando bene i socials si può fare;

5) che l'appassionato di ciclismo che sa che la corsa passa sotto casa sua, che fa i km per andare a Milano a vedere l'arrivo del Giro maschile solo per postare le foto su Instagram con gli hashtag #Giro, #Milano, #Cool, #Active, #Achieve, #Stile #Instagram ecc, si alzi dalla poltrona se ha il giorno libero e scenda a bordo strada a vedere il passaggio delle atlete dal vivo; per lui un piccolo gesto insignificante, qualcosa di molto importante per le atlete in primis e per gli sponsors;

6) che i cosiddetti "media internet" non si pavoneggino davanti alle telecamere ("non sono LORO i protagonisti" ri-cit.), se vedono delle criticità, dei problemi a livello organizzativo, abbiano il coraggio di segnalarli, non vorrei che finisse come due anni fa quando l'Italia ciclistica in rosa era stata sbertucciata da mezzo mondo, Olanda e Australia in testa,  per carenze organizzative evitabili con un po' di impegno.

Questo è quanto, altro non vi devo, buon Giro 2022 e vinca chiunque.

Alessandro Oriani

venerdì 24 giugno 2022

Marta Cavalli; un anno fa la migliore delle nostre




Anche lei arriva dalla Valcar, la migliore squadra italiana dell’ultimo lustro per talenti sformati e altri in …..“lievitazione” che probabilmente tra un anno saranno contese a destra e a manca. Sei anni fa rischiò di perdere un rene in seguito a una pesante caduta al velodromo di Montichiari. Oggi si trova nel pieno dell’onda perfetta, cioè quando vivi un momento personale dove sembra che le cose possano andare solo bene. Marta Cavalli è una delle italiane che hanno firmato la primavera ciclistica più importante che si ricordi per la bici rosa di casa nostra. La cremonese arriva al Giro con due classiche vinte (Amstel e Freccia Vallone) e come migliore delle nostre un anno fa. Quel che basta per metterla sotto l’obiettivo come atleta considerata outsider per le posizioni importanti della classifica. 

Ragazza dalle idee chiare, mai banale nelle sue considerazioni, la ventiquattrenne della formazione transalpina FDJ Futuroscope Nouvelle Aquitaine sembra intenzionata a starsene alla finestra, cercare l’affermazione di giornata e capire come si metterà la corsa cercando di essere presente con le migliori quando le acque inizieranno a farsi agitate. Non nasconde però che il recupero sia una sua qualità, ed in vista delle gare a tappe questa caratteristica rappresenta per lei un punto a favore. Fa parte di quella pattuglia – per nostra fortuna abbastanza numerosa – di cicliste azzurre che probabilmente tireranno avanti il nostro carro ciclistico per questo decennio, come Paternoster e Balsamo. Ora però non usciamo troppo dal seminato. Tutti a Cagliari dunque, dove tra pochi giorni si apriranno le ostilità per l’edizione numero 33 del Giro femminile. 



lunedì 6 giugno 2022

Gare a tappe: abbiamo la donna giusta?

 


Ciclisticamente parlando, arriviamo da una primavera strepitosa, che ci ha

riempita la pancia tra vittorie importanti e piazzamenti numerosi. Mai viste

tante italiane vincenti o sempre piazzate in così tante gare. Adesso il registro

cambia e si è arrivati nel periodo dedicato alle due corse che più attirano le

attenzioni. Il Giro per la sua durata – 11 giorni (10 di gara) con il riposo dopo

soli 3 giorni – e soprattutto il Tour che si ripresenta subito con una settimana

d’impegno. Non sono le uniche gare a tappe. Da poco è stata presentata la

Vuelta e i tedeschi hanno già risposto presente, con la recente Lotto Thüringen

Ladies Tour che zitta zitta ha messo nel piatto sei giornate di gara, aprendo il

periodo dedicato agli impegni ‘lunghi’ e questi giorni saranno quelli del

Women’s Tours britannico.

Da qualche parte, in casa nostra, abbiamo un germoglio ciclistico (che poeti!)

che ci possa riportare indietro di quasi quindici anni (Luperini 2008)? Un’atleta

giovane che vada oltre la stagione di grazia? Una ciclista che non sia da

pretendere subito vincente, ma che faccia intravedere delle qualità che per il

resto del decennio ci possono rassicurare che un nome per le gare a tappe

l’Italia ce l’ha? Se osserviamo il meglio del nostro ciclismo rosa attuale,

abbiamo diversi nomi molto forti nell’impegno breve. Oggi abbiamo un

calendario internazionale che cercherà la sua lista di protagoniste per le corse di

più giorni. Avremo anche noi un nome in quella lista?