Vissuta e passata la sfida elettoral-ciclistica della Federciclo con Dagnoni nuovo padrone di casa. Ma soprattutto si è chiusa la prima campagna elettorale seguita come mai prima. Cos’erano le elezioni precedenti? Qualcosa nella stampa specializzata, qualche articolo nei quotidiani sportivi quando mancavano una decina di giorni all’elezione, un articolo o poco più a giochi fatti, con un servizio televisivo di forse due minuti.
Sarà che Silvio Martinello è persona che, tra RAI tivù e Radio RAI, ha fatto della comunicazione un bel pezzo della sua vita post-ciclismo, ma il suo approccio dedito a far conoscere al pubblico il suo programma ha obbligato gli altri candidati ad adeguarsi. Una campagna elettorale che per la prima volta è stata seguita, discussa, criticata ed elogiata non solo dagli addetti ai lavori, ma da tutte le persone appassionate che potevano sedere di fronte al PC. Si, perché il web è stato protagonista indiscusso per la diffusione delle notizie al riguardo
Il mondo della rete è ormai sempre più casa per gli appassionati di ciclismo. Le notizie che arrivano in televisione spesso sono già date ed approfondite tra spazi social, blog o siti web più o meno professionali. Senza web quanto avremmo potuto conoscere i progetti dei candidati? Seguire in diretta le fasi dell’elezione?
La televisione è ormai una fonte di secondo piano per gli approfondimenti sul ciclismo. Dopo un decennio di crescita continua, quello da poco passato, ormai non v’è paragone sulla differenza (enorme) di scelta che esiste nel web per seguire la disciplina ciclistica. L’hanno capito quasi tutti nel decennio precedente, tranne l’organizzazione del Giro femminile, avente un sito web che dal punto di vista dei contenuti è lo stesso di dieci anni addietro, godendo ogni tanto di una ‘rinfrescata’ sul discorso grafico.
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