martedì 1 settembre 2020

E se fosse Racconigi la nostra vera cartina di tornasole?

 



Oramai siamo vicini al Giro femminile 2020 (11/19 settembre) ed è in corso il Tour maschile. Sta poi arrivando la Tirreno-Adriatico (7/14 settembre). Un periodo, quello che guarda alla metà di settembre, certamente non ideale se organizzi un evento ciclistico. Ma quest’anno va così un po’ per tutti. Un po’ per questo, un po’ per le direttive sanitarie legate al Covid-19, va rinforzato un plauso agli organizzatori della Due Giorni in Rosa nelle Terre della Granda, il Racconigi Cycling Team. La società cuneese si presenterà nelle giornate di sabato 12 e domenica 13 settembre con un evento “open”. Potete trovare informazioni presso questo link: http://www.racconigicyclingteam.com. Ma queste righe non si presentano a voi per mere questioni propagandistiche verso l’evento.

Dato che il Giro Rosa avrà, comprensibilmente, la massima attenzione del movimento ciclistico femminile, in termini di formazioni e “roster” di atlete, sarà forse l’evento di Racconigi a rappresentare la vera cartina di tornasole sulla salute del ciclismo femminile di casa nostra. Se giustamente si dice che il meglio del ciclismo internazionale rosa sarà presente al Giro, le realtà sportive che animeranno la Due Giorni ciclistica di Racconigi saranno con buona probabilità le rappresentanti di quel ciclismo italiano femminile che cerca comunque di andare avanti ogni anno senza l’attenzione, senza il portafoglio, senza quelle possibilità che hanno altre formazioni di casa nostra. Nel mentre che queste righe vedono al luce non abbiamo ancora trovato notizie sulle società partecipanti all’evento piemontese.

Azzardiamo però il concetto che se il Giro Rosa “fagociterà” i nomi ed i team più importanti, forse chi sarà presente alla Due Giorni in Rosa nelle Terre della Granda potrebbe trovarsi davanti a quella parte di iceberg sommerso che vede poco sole ma che rappresenta la gran parte del ciclismo rosa che vive nel nostro Stivale. Dove magari le società guidano ammiraglie che hanno sul groppone montagne di chilometri, perché lo sponsor principale si chiama “Speranza, Fede e qualche dannato spicciolo messo da parte” e non riportano nomi di costruttori di biciclette. Dove a bordo strada non vedi lo striscione dell’istituto bancario, ma quello del “Mobilificio da Mario”. Ecco, quel qualcuno che potrà essere presente, avrà l’interesse a osservare da questo punto di vista il ciclismo del mobilificio di Mario?


A cura di Manuel

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