lunedì 21 novembre 2022

Le gare World Tour in Italia e l'attività di base abbandonata a sé stessa: il Predicatore sentenzia.



Sulla scia del post del sempre ottimo Manuel che potete trovare qua sotto, il Predicatore torna a parlare del ciclismo di cosa nostra,anzi, di casa vostra, sul WT è stato versato tanto di quell'inchiostro che vai a sapere se e quando si asciugherà, sul WT il Predicatore si è già espresso parlando di ''bolla speculativa'' e solo il tempo (4 anni non di più) ci dirà se si prenderà del cretino o se infarcirà un articolo di ''io ve lo avevo detto''...

However... Ma al movimento italiano di casa vostra il WT serve ? Avete idea di quanto possa costare organizzare una gara WT di un giorno o una corsa a tappe di 10 giorni come il Giro ? No ? Magari un giorno ci torniamo con un post ''dedicato'', ma sappiate che per organizzare una gara WT di un giorno con tanto di tv e elicotteri (ce ne vogliono almeno due), non si può pensare di cavarsela con quattro spicci, sapendo che ben che vada si finisce in pari. Quindi ? Serve ? La risposta non il Predicatore ve la da' più in la' ma può già dire che per le squadre più piccole è stato una disgrazia perchè dal calendario nazionale sono sparite tante di quelle gare che potresti farci un... calendario. Prendiamo ad esempio l'anno di grazia 2001 GP di Castenaso (BO), Primavera Rosa (la Sanremo femminile), Trofeo Alfa Lum (RSM), memorial Pasquale De Carlo, Trofeo città di Rosignano, GP polisportiva Cavriè, trofeo Binda (l'unica sopravissuta assieme al Giro), GP Liberazione - Crema (CR), GP papà Cervi, Trofeo Guareschi - Collecchio (PR), Giro del Piave, Trofeo Banca Popolare - Bolzano (su tre giornate di gara), trofeo Labor e trofeo circolo sport - Paolisi (su due giornate di gara), il giro del Trentino (5 tappe), Giro d'Italia, Giro del Veneto, GP Carnevale d'Europa - Cento (FE), trofeo città di Schio, trofeo festa Unità - Bologna, Giro di Toscana (da aggiungere al Binda e al Giro, oltre naturalmente ai campionati nazionali), e il challenge di Sedriano (MI). 27 gare in meno sparite, polverizzate, vaporizzate, puff...

Giravano meno soldi ma avevamo più squadre e quasi tutte le migliori al mondo , poi si è chiesto a gran voce più professionalità, più soldi, più spettacolo, più seguito da parte dei media e in Italia è crollato tutto, anche le squadre che pur non essendo delle corazzate riuscivano a fare attività anche all'estero, hanno dovuto procedere al downsizing che tanto va di moda oggigiorno. Bella la decrescita felice no ?

O sei ''WT'' o non sei un... O non sei niente, diciamo così che sennò ce cacciano via.


                                             VE L'AVEVO DETTO !!!


I nodi stanno venendo al pettine, il Predicatore l'aveva detto più volte che serviva una categoria ''cuscinetto'' tra le elitè e le junior, che serviva una categoria u23 con gare ''dedicate'' su percorsi che fossero una via di mezzo tra quelli delle junior e quelli delle elitè, non è stato fatto nulla se non un ''minestrone'' di under 20 che corrono con le junior battendole e le under 23 che corrono con le elitè. Una schifezza, un buon sistema per far smettere le più giovani che non reggono il salto da allieve a junior perchè i ritmi sono quelli delle... under. Adesso è pure peggio perchè siamo arrivati al punto in cui se una junior non vince e non lo fa con una certa regolarità, rischia di non trovare squadra per correre come under 20, a 18 anni...

Si è sempre detto che il ciclismo femminile doveva avvicinarsi quanto più possibile a quello maschile ebbene, lo sta facendo nel modo peggiore possibile per via del ''risultatismo ad ogni costo'', il settore maschile è una cellula impazzita ormai, gli junior migliori si allenano come gli under 23, dominano e si accasano con squadre pro all'estero pensando di aver fatto il colpaccio, peccato che per via di carichi di lavoro sempre più esasperati e delle società che chiedono le vittorie ogni domenica, la loro curva di crescita fisico atletica sia di fatto già appiattita: a 18 anni non hanno margine di crescita, sono già ''spremuti'' fisicamente e sotto stress. Colpa di ds e società che per compiacere lo sponsor amico mirano al risultato immediato (e lo dichiarano apertamente ai giornalisti) sbattendosene i santissimi della crescita dei ragazzi, colpa di regolamenti che permettono il doppio salto da junior a professionista nella speranza di trovare il nuovo Evenepoel (l'ho scritto giusto ?). Avanti di 'sto passo le società under 23 andranno a pescare tra gli allievi e lo faranno.

Dice: ''Predicatore, ma perchè tutto questo pippone sugli under 23 maschi ? Semplice, perchè anche nel settore femminile succederà lo stesso, perchè i regolamenti da anni permettono a una junior di passare direttamemte tra le elitè, poi capita che atlete di 24-25 anni con in palmares titoli mondiali e/o europei si ritirino e ci si domanda il perchè... Questione di soldi ? Di poche prospettive ? Anche, il problema è che molto spesso sono state spinte a correre ad alto livello fin da giovanissime e si sono ritrovate completamente prosciugate a livello fisico e di motivazioni. Vedi sopra.

                                    ''EH MA CON QUESTA CRISI...'' CIT

Quante volte ve lo siete sentiti dire ? Tante no ? Ecco, con questa crisi ci sono squadre che riescono ad avere in organico le under e le elitè, quando FORSE (e il Predicatore dice FORSE), sarebbe meglio, per il bene del movimento, fare le cose in base ai soldini a disposizione e crescere atlete che poi possono andare al ''piano di sopra'' senza perdersi dopo un paio d'anni. Le gare open non servono a niente, non servono alle elitè (sopratutto alle più forti) che le usano per allenarsi, non servono alle under che spesso sono li' a far numero e corrono solo il rischio di demoralizzarsi per via di un confronto impari, ecco perchè SERVIVA una categoria under 23 ben strutturata a livello di squadre e di calendario... Il Predicatore la chiedeva a più riprese già 15 anni fa e si prendeva del pirla, ma va bene così.


Continua...



                                             RIPRENDIAMO DACCAPO, REPLAY 


Quindi, daccapo... Serve il WT in Italia ? La risposta è no perchè coi soldi che servono per organizzare 10 giorni di Giro d'Italia più il trofeo Binda si può organizzare un bel circuito di gare Junior/Under che è quello che serve a un settore giovanile che, nonostante le medaglie che arrivano puntualmente ad ogni rassegna europea o mondiale, fa fatica a tirare avanti.

Quindi, altra domanda (e ci avevamo fatto un post a riguardo): a cosa serve avere una squadra elitè in Italia ? A poco se l'attività all'estero viene fatta a spizzichi e bocconi. Vuoi fare le elitè(s) ? Liberissimo per carità, ma con un progetto, non con atlete che fanno fatica nelle gare open e non avrebbero nessuna speranza a livello di WT. Vuoi fare le elitè ? Devi avere un progetto, magari su base quinquiennale partendo dalle allieve, le fai crescere e le porti avanti, magari affiancandogli un paio di atlete di esperienza, con l'obbiettivo di fare bene in Italia anche quando le ''World Tour'' vengono a correre, non squadre ''tirate insieme'' alla meglio con atlete che non troverebbero spazio in squadre davvero elitè in tutto e per tutto.

 Dice ''ma Predicatore, non avevi detto che non eri per il risultatismo ad ogni costo ?'', certo, ma sono ''contro'' quando si parla di ciclismo giovanile, di un ciclismo femminile che non deve cercare spasmodicamente la nuova Vos o la nuova Ziliute perchè così forti ne nascono  una ogni 25/30 anni forse, MA... Ma se parliamo di elitè le cose cambiano, non si può pensare di fare attività di alto livello senza nessuna prospettiva; si chiamano ''elitè'' mica per niente e l'elitè dovrebbe essere il top della categoria. E quindi ''torno a ripetere'' cit. , farebbe bene all'ambiente un settore giovanile forte e un bel circuito di gare Junior e Under dove le Junior corrono con le Junior, le Under corrono con le Under, le ragazze più giovani hanno tempo e modo per crescere senza l'assillo di fare 15-20 vittorie a 17 anni altrimenti ''oh mio Dio ho fatto solo qualche piazzamento e non mi cerca nessuno'' e... ...E senza quel tremendo minestrone con classifiche separate che fa tanto Gran Fondo di paese. Dici ''si ma per organizzare le gare servono i soldi''... Se sei arrivato fin qui pensando ''servono i soldi'', forse non hai letto bene l'articolo, i  soldi ci sono ma vengono impiegati per un qualcosa che al settore femminile italiano non serve. Punto.


Il Predicatore.












venerdì 18 novembre 2022

Cicliste.eu, l’unico baluardo web per il ciclismo rosa invisibile?


Quando poco più di un paio di anni addietro decidemmo di (ri)dar vita a uno spazio web ciclisticamente rosa, l’idea era di andare oltre la scelta di alcuni di presentarsi con cose tipo; “La prima è arrivata prima, mentre la seconda non ha vinto perché è giunta dietro alla prima”. Proporre uno spazio dove di ciclismo femminile si parlasse, andando oltre il fior di giornalismo appena portato ad esempio.

Fatto sta che nel girovagare nel web ci stiamo rendendo conto che per un ciclismo rosa che ad alto livello trova interesse ed articoli anche su ‘testate’ di rilievo (la sempre ottima bici.tv, oppure bici.pro come anche tuttobiciweb o cicloweb) sono pochi gli spazi web dedicati esclusivamente all’approfondimento sul mondo del ciclismo femminile italiano. Vuoti che forse nascono dall’attenzione molto forte verso la classe ‘regina’ del World Tour, ma che non scrivono quasi nulla del ciclismo di casa nostra. You Tube è strapieno di canali dedicati al calcio, anche per la Formula 1 non mancano e anche per il ciclismo siamo messi bene, ma prettamente maschile, con qualche sconfinamento occasionale nel femminile, ma manco se li paghi vanno oltre le gare più importanti e le cicliste più conosciute.

È la nostra solita battaglia che da tempo, se non da sempre, sventoliamo speranzosi. Si, perché se da un lato troviamo fonti – vedi le sopracitate – che seguono la business-class rosa, scendendo nella classe turistica arrivederci e grazie. Dove sulle magliette non vi sono i nomi Movistar, Canyon, Trek, Valcar, Lotto e socie non ci sono nemmeno questi siti, che seguono puntuali le gare più importanti, più note, ma le vicende delle squadre ciclistiche di livello nazionale non hanno sbocco. Dove trovare spazi web che parlino delle formazioni dei dirigenti acrobati? Qualcuno c’è per fortuna, ma forse è l’unico.

Lo spazio cicliste.eu (Il villaggio del ciclismo femminile) rappresenta una delle poche eccezioni, con articoli e anche video-interviste condotti da Walter Pettinati (foto) a cicliste molto giovani di società poco note. Sono presenti anche con un canale You Tube (Cicliste) ma pare siano gli unici che hanno un sito dedicato. Quanto vorremmo poter avere la possibilità di parlare con dirigenti di società ciclistiche italiane che non hanno scritte di sponsor importanti sulle ammiraglie, per farci raccontare come stanno andando le cose nel ciclismo del Salumificio da Mario e del Trofeo Gelateria Teresa.

Di questo ciclismo nel web c’è poco, molto poco. Il World Tour è bello, se poi le italiane vanno forte lo è ancor di più. Ma di quelle formazioni nostre, società cosiddette minori, che possono correre prevalentemente solo in Italia, formate da 8/10 ragazze quando va bene, dove metter via 50,00 € per la benzina è ancora molto importante, non vi è quasi traccia e non si scrive. Almeno da quanto vediamo noi.