giovedì 1 ottobre 2020

Arrivederci e grazie



No, non siamo noi che pigliamo e ce ne andiamo. Il riferimento è alla scelta ormai tradizionale (il ciclismo è radicato nelle tradizioni, giusto?) che il Giro Rosa fa quando torna nel suo guscio. Era così anche ai tempi del Giro-Donne (vecchia denominazione dell’evento). Chi scrive lo ricorda benissimo con un sito web che in quegli anni – un decennio addietro – apriva gli occhi una settimana prima della gara, richiudendoli  appena questa era stata corsa. Praticamente, considerando il giorno in cui l’evento veniva presentato, il Giro-Donne del web viveva forse dieci-dodici giorni (dipendeva da quante frazioni si correvano) su 365. E parliamo della pagina web ufficiale, non quella di Nonna Papera e Minni al Giro d’Italia. 

Oggi siamo a rinverdire la tradizione grazie a un sito web, quello del Giro Rosa, che non riporta mezza riga di ringraziamento e saluto del Patron, che non riporta un minimo di pezzo dedicato alla vincitrice (troppa fatica chiedere 15 minuti a queste benedette ragazze?). Dal punto di vista del far girare il verbo, il ciclismo femminile è molto figlio del web. Eppure nulla cambia; passato l’evento, appuntamento al prossimo anno così, senza patemi. Un congedo asettico, senza manco quattro righe che regalino una parvenza di gratitudine, soddisfazione, condivisione con appassionati e appassionate. Nulla da raccontare, vi pare?


A cura di Manuel


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