Nel mondo della pubblicità la parola “promozione” è il termine usato per definire l’impegno globale per l’incremento, o l’affermazione, di un prodotto sul mercato. Nel mondo del ciclismo femminile italiano, la stessa parola rappresenta un impegno che al pubblico regala vuoti enormi. Da circa 15 anni a questa parte la comunicazione web è diventata sempre più importante in ogni ambito. Ma la promozione, per diventare efficace, non può limitarsi ai periodi in cui gli eventi si tengono, se oltre all’evento stesso si vuole far conoscere, crescere, migliorare l’ambiente che vive di quell’appuntamento.
Se cercate notizie sul Giro d’Italia femminile, la corsa più importante del calendario internazionale per le donne, potete trovare notizie puntuali e dettagliate nel periodo in cui la gara si svolge, tramite lo spazio web ufficiale (www.girorosa.it): classifiche, informazioni sulle tappe, cronache, ecc, ecc. Poi si rasenta il nulla. In una stagione normale (senza lo stramaledetto Covid-19) il sito del Giro-Rosa è ricco e interessante da metà giugno per circa un mese. Dal mese di agosto fino all’estate dell’anno dopo (circa 10 mesi e mezzo) le novità si contano sulle dita di una mano. Anche quando il Giro-Rosa aveva una denominazione diversa, la situazione era la stessa; mesi di vuoto sul fronte notizie.
Oltre allo spazio web ufficiale è presente anche lo spazio Facebook del Giro. Siamo andati a controllarne l’attività dall’estate scorsa dopo il Giro-Rosa. Questi i contenuti; 16 agosto (articolo di condoglianze), 24 agosto (articolo di condoglianze), 30 settembre (mondiali, 2 foto), 25 dicembre (auguri di Natale) 28 (articolo di condoglianze) 30 (auguri per l’anno nuovo). Per il 2020; 7 marzo (comunicato), 24 marzo (articolo di condoglianze), 1 aprile (articolo di condoglianze), 5 maggio (comunicato sul nuovo calendario), 12 giugno (auguri per compleanno Patron). Ciclismo pedalato praticamente nulla.
La corsa più importante del calendario non ha nulla di ciclistico da raccontare durante l’anno? Interviste a protagoniste, zero. Articoli che cerchino di parlare anche di ciclismo pedalato, zero. È questa la situazione attuale? No, questa è la situazione tradizionale da tre
lustri a oggi. Contattare le atlete, raccontarle, approfondire aspetti ciclistici, far conoscere. Tutto questo è chiedere troppo? No, non crediamo che contattare una ciclista e chiederle di
parlare della stagione appena chiusa sia eccessivo. Che fare lo stesso con un dirigente di una squadra sia chiedere qualcosa fuori misura. Pretendiamo tanto? Non ci sembra.
A cura di Manuel.
Parliamo di ciclismo femminile come nessuno al di fuori di noi ha mai fatto da metà anni 2000 al 2010. Torniamo in sella dopo dieci anni di silenzio cercando di offrire un punto di vista diverso da quello che trovate su media che si occupano di ciclismo femminile, troppo spesso vincolati ad altri motivi e opportunità che spesso hanno poco a che fare con le corse e con i problemi del settore.
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Sempre la stessa cantilena ogni stramaledetta volta che una delle nostre vince o fa un piazzamento nelle prime 5 in una gara WT: '...
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Okay, hai letto il titolo e hai pensato ''Predicatore, punto a) hai stancato; punto b) ma allora che cosa ci stai a fare qua sopra ?...
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Saremo brevissimi stavolta, glielo promettiamo. A inizio mandato ha parlato di una federazione da gestire come se fosse un'azienda, gius...
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