venerdì 29 novembre 2024

Presidente Dagnoni e team managers italiani, permettono un paio di domande ?



Dopo mesi di esilio più o meno forzato il Predicatore torna a vergare queste gloriose colonne perchè sente che è necessario, che deve farlo.
''Digerite'' le vittorie al Fiandre, al Giro e al mondiale su pista nell'americana (basta chiamarla ''madison'', pietà per favore), arriva inevitabile quel periodo quando chi tira le fila dell'informazione ciclistica in rosa si ritrova nella sala del caminetto a ricordare ciò che è stato e a prepararsi per la stagione del ciclocross, e c'è chi ne ha le scatole piene di vedere il movimento andare avanti con un solo imperativo tassativo: ''galleggiare''.
Una stagione a due facce, da una parte le vittorie (finchè arrivano), dall'altra un settore, quello della ''base',' che se avesse lo stesso seguito della serie A di calcio vedrebbe proteste di piazza ogni 3x2 con cassonetti dell'immondizia rovesciati e bruciati per quanto sia abbandonato a se' stesso, d'altro canto com'era la filastrocca ? WT o classe turistica per citare Manuel del canale YT ''Giù di sella'' (qui il link https://www.youtube.com/@giudisella4944 ) , la base ''galleggia'' nella mediocrità più assoluta sperando che non arrivi un'onda un po' più alta e i cassonetti restano al loro posto, per fortuna trattasi di ciclismo femminile e non di football.
Terminato il solito pallosissimo cappello introduttivo, ci sono un paio di domande che il Predicatore vorrebbe fare al presidente se avesse la possibilità di intervistarlo:

1) Presidente, perchè le nostre atlete vanno all'estero non appena se ne presenta l'occasione ? Lei che è un imprenditore e un dirigente di successo sa che un dirigente non è pagato o non resta in carica a zero € per fare succedere l'ineluttabile. Com'è possibile che un bravo imprenditore non riesca a ''costruire'' un settore, quello femminile, dove il suo bene più prezioso (le atlete) non sia incoraggiato a restare nei patrii confini  ? 
Sono tutte delle vili mercenarie eteroguidate da ingordi procuratori o presunti tali o magari si potrebbero dare a queste ragazze delle motivazioni che non siano solo carriolate di euro o di dollari a seconda del team di appartenenza ? La teoria manageriale insegna che le atlete per lavorare bene devono essere pagate il giusto, ma poi gli incentivi sono (anche) altri: avere un impatto concreto sugli appassionati di ciclismo (non di ciclismo maschile o femminile no, di ciclismo), ricevere apprezzamenti per i risultati conseguiti che vadano oltre qualche ''like'' e qualche ''brave siete forti'' nei commenti ai posts su Facebook, essere responsabili per quello che fanno e per la parte di società che rappresentano, poter essere orgogliose del loro operato. Un'idea per ''agevolarla'' nella risposta: aiutare concretamente tramite gli sponsors quelle società che dimostrano fattivamente di avere un piano di sviluppo non solo legato alla banale performance ma alla promozione di ciò che fanno ? Mi dimostri che ti sbatti per ampliare il tuo pubblico con un piano marketing articolato, fattibile e fuffaguru free ? Ti aiuto ? Resti ancorato al 1998 ? All' ''arriviamo, gonfiamo le gomme, diamo due direttive alle ragazze, corriamo e sbaracchiamo'' ? Non becchi soldi dalla FCI. Easy.

Un'altra domanda che però rivolgo a coloro i quali sono al timone dei gruppi sportivi: ma vi piace proprio tanto questa mediocrità ? Anche il solo pensare di crescere pare brutto ? Con ''tradizione e cultura vincente'' cit. , mediocri direttorelli marketing costruirebbero griffe straordinarie e con posizionamenti impareggiabili, ci sono cinesi che mettono centinaia (CENTINAIA) di milioni di euro su settori con molto meno appeal. Perchè il ciclismo femminile deve essere peggio di tanti altri sports a prescindere dalle vittorie e dalle non vittorie ? Facciamo si che le bambine che danno i primi colpi di pedale possano sperare di correre un giorno , facciamo si che le bandiere delle icone del passato che hanno fatto la Storia del ciclismo femminile da metà anni '90 al 2008/2009 vengano issate di nuovo per non disperdere un capitale di ''esperienza'' inestimabile e che il movimenento ha messo in un angolo come un videogioco che il bimbo non vuole più perchè è uscita la nuova release. Facciamo che il ciclismo femminile (ri)acquisti quel forte collegamento territoriale, che le atlete vadano nelle scuole a spiegare l'etica dello sport e che i ds aprano le porte delle sedi dei loro teams, e che tenere aperte le porte delle sedi dei teams siano aperte e non blindate per paura che qualcuno possa venire a conoscenza delle mirabolanti tattiche della domenica. Facciamo che la carriera di una atleta non finisca col secondo anno da allieva, facciamo si che una capitana sia una capitana per sempre o per tanto tempo come una volta (e non è una boomerata ok ?). Facciamo questo benedetto ciclismo femminile, quello dove vincere non è l'unica cosa che conta, coloro i quali hanno tifato per alcune atlete che non nomino lo hanno già dimostrato negli anni addietro.
Per concludere, il ciclismo (anche quello femminile) non è il tamburello o il gioco delle bocce che su alcuni quotidiani sportivi ha la sua bella pagina ogni santo giorno o quasi, come detto poc'anzi abbiamo cultura vincente e tradizione ma per quanto riguarda la base non abbiamo un progetto tecnico e non abbiamo ambizioni, ''tanto i talenti vengon fuori comunque'' CIT. , non abbiamo più una Storia perchè quella del ciclismo femminile in Italia è finita nel dimenticatoio e ciò non è (più) tollerabile. A prescindere dai risultati a livello WT.
Il ciclismo femminile è diventato un sport votato al ''risultatismo'' duro e puro, o vai, o a 16 anni hai finito di correre, ''tanto i talenti vengon fuori comunque'' no ? Chissenefrega di aspettare che le atlete completino la maturazione a livello fisico-atletico... Avanti di questo passo e non resterà più niente, altro che WT... 

Ne riparliamo tra tre anni.

Il Predicatore


domenica 26 maggio 2024

La visibilità del ciclismo femminile in Italia ? Chissenefrega...

 Sempre la stessa cantilena ogni stramaledetta volta che una delle nostre vince o fa un piazzamento nelle prime 5 in una gara WT: ''speriamo che questo risultato possa aiutare il ciclismo femminile ad avere la visibilità che merita, la federazione deve fare di più e bla bla bla'' ad libitum dal 1998 ai giorni nostri e per gli anni a venire.

Sarà... Il sentimento più ricorrente almeno per quanto riguarda il Predicatore è quello di serena rassegnazione alla quale è abituato ad... abituarsi anche se non dovrebbe essere così, perchè i veri appassionati non sono o non dovrebbero essere così ma tant'è. Forse, almeno per quanto riguarda l'Italia, è inutile parlare di errori commessi da altri negli ultimi 25 anni che hanno compromesso le ultime stagioni, quelle dei lustrini, delle dirette su Eurosport, delle interviste in un inglese un po' così e infarcite di ''yeah'', dei baci e abbracci dopo la corsa a favore di telecamera, dei clicks dei soliti noti che finora al movimento non hanno portato niente ammesso e non concesso che l'intento fosse quello di fare ''informazione'', ma anche li' vabbè, stendiamo un velo e vedete voi se debba essere pietoso oppure no. Freedom of choice insomma.

Personalmente, il Predicatore ha sempre guardato all'estero, non ha mai pensato che il movimento rosa in Italia potesse ambire a qualcosa in più che non fossero quei 20-30 curiosi over 70 dietro le transenne e un paio di junior della zona con il jeans all'ultima moda che fanno lo struscio sul rettilineo d'arrivo 5 minuti prima dello sprint finale sperando di fidanzarsi con la russa/lituana/ucraina/americana carina nell'immediato dopocorsa; non lo pensava prima, figuriamoci oggi... Seriously.

Il ''cammino'' del settore femminile è chiaro: quando sarebbe almeno auspicabile un salto di qualità, questo non arriva mai. In questo modo risulta anche difficile sognare, change my mind ma anche same old story.

E questa è l'Italia dove leggi ''il ciclismo femminile non lo seguo per niente, vanno talmente piano che pare abbiano le gomme sgonfie'' eggià... Talmente abituati a vedere corridori che vanno contro le leggi della fisiologia in barba a qualsiasi controllo antidoping che anche i 40-41 di media di una gara femminile diventano ''robetta''. Poi c'è l'estero, vedi ad esempio la Roubaix femminile con il velodromo non dico strapieno ma comunque più che discretamente gremito e tanta gente a bordo strada e tu li' davanti alla tv o al PC che non capisci se il ciclofilo italiano medio sia difficilissimo da accontentare o se in Francia siano mica tanto a posto con la testa se prendono su e si piazzano in mezzo al nulla, nel fango, su un tratto di pavè, in campagna, al freddo, per vedere passare delle tipe che con tutti gli sport che potevano praticare, proprio il più sfigato e il meno considerato a certe latitudini ma non tutte.

Il Predicatore ha avuto modo di assistere alle gare della stagione 1998 e dei primi anni 2000 quando il livello tecnico era al massimo del potenziale (con rispetto parlando per le atlete che corrono nel 2024 eh ?), ecco, sarebbe bello se tutto quello che è stato finora, a partire dalla malagestione di certi team managers, venisse azzerato da una bella partecipazione di pubblico al Giro, ci farebbe accettare più serenamente il ritorno a quella che per il ciclismo femminile (in Italia) è la normalità. 

Cosa direbbe il Predicatore se avesse modo di parlare alle atlete elitè italiane se fosse su un palco con un microfono ? Forse direbbe ''con il vostro impegno e i vostri risultati avete dato umanità e lustro al movimento, ma se tra qualche mese doveste decidere di emigrare tutte all'estero beh, non me la sentirei di condannarvi. Ovviamente mi auguro che possiate restare e avere il riconoscimento che meritate ma la realtà è che in Italia del ciclismo rosa importa a ben pochi. Date retta, piuttosto il Regno Unito dove in certe gare non hanno nemmeno il nastro isolante per fare la linea d'arrivo e nemmeno le transenne , ma dove il pubblico apprezza il vostro impegno. Davvero''.


Un saluto e ci risentiamo al prossimo post, la foto non l'ho messa perchè non me ne fregava niente.


Il Predicatore

martedì 5 marzo 2024

''È inutile resistere'' semicit.




Okay, hai letto il titolo e hai pensato ''Predicatore, punto a) hai stancato; punto b) ma allora che cosa ci stai a fare qua sopra ? Esci e vai a fare un giro visto che sei ''off''' e a Milano c'è il sole... Okay ma una mezz'oretta tu che leggi devi darla al Predicatore perchè è ora (ed è sempre ora) di mettere la parola fine ai sensazionalismi e alle cazzate di coloro i quali pensano che la musica sia cambiata. Se hai visto la foto in apertura di post hai già capito di cosa si parlerà qui di seguito, almeno all'inizio.

                                               PARLIAMOCI CHIARO

Sono passate diverse settimane dalla presentazione del Giro d'Italia femminile che vai a sapere se è la denominazione giusta oppure no perchè tra Girorosa e Girodonne non ci si capisce più niente (dategli un nome a 'sta corsa e che sia quello please). ''Au dela''  dei toni trionfalistici di quelli che ''adesso vedrai con RCS...'', s'è visto poco: una presentazione su internet condita da tante chiacchiere per allungare il brodo ma non gliene si fa una colpa (a RCS) perchè è prassi consolidata ovunque, basti pensare al draft NBA che potrebbe durare 10 minuti e che invece ti costringe a far mattina se vuoi seguirlo dall'inizio alla fine tra chiacchiere, interviste, comparsate di rappers e personaggi che vai a capire dove li vanno a pigliare.
Quindi (e parliamo del Giro sia ben chiaro), abbiamo visto ospiti che sembravano passati di li' per caso ma non gliene si fa una colpa (a ridaje...) e qualche intervista alle nostre atlete più in vista con un'unica piacevole novità: non si è dovuto aspettare le fatidiche due settimane prima della partenza per avere un percorso, almeno quello... Il minimo sindacale however e oh ragazzi sia ben chiaro, qui si parte dal presupposto che si è fatto quel che si è fatto perchè evidentemente ''quello'' c'era a disposizione, evidentemente era impossibile avere in studio delle atlete (anche ex, magari di quelle che hanno fatto la storia del ciclismo femminile) o qualche DS/team manager, insomma alla fine ci si è un po' persi nel mare magnum della solita ridondanza che abbonda in occasioni come queste dove l'aspetto tecnico della corsa fatica a trovare spazio #changemymind .
Che altro ? Nei giorni successivi al vernissage abbiamo avuto la presentazione delle tappe su facebook che sapeva molto di promozione turistica delle località  toccate dal Giro e pochissimo altro. E nei mesi successivi ?  Interviste ? Nothing. Video di presentazione delle protagoniste ? Nothing. ''Niente ? Niente'' cit. e da ripetere ad libitum, da sempre e per sempre.
 Ora, è ovvio che non è facile tirar fuori contenuti a getto continuo per un evento che deve svolgersi tra ''X'' mesi, però è ora di fare un salto in avanti con la comunicazione e su queste colonne lo abbiamo ribadito fino alla nausea, perchè è vero che non si può costringere nessuno a seguire un determinato sport, è vero anche che se si ha un ''prodotto'' non dei più ''cheap'' tra l'altro e lo si lascia in magazzino, ha voja  a venderlo... 
Ecco, per il momento il Giro d'Italia femminile è una vetrina in allestimento dal punto di vista della dannata e stramaledetta promozione, c'è molto da fare e il tempo stringe perchè la ''bolla'' del World Tour (al femminile) potrebbe scoppiare da un momento all'altro e magari chissà, senza squadre WT si rischierebbe di cambiare promoter un anno si e l'altro no col rischio di avere una ''produzione'' non diciamo da gara di paese ma senz'altro ''poor''.
Un giudizio sul percorso ? RCS rimandata al 2025 perchè per il primo anno si trova ad organizzare una gara a tappe riservata alla categoria donne elitè, l'edizione 2024, vista sulla carta non ''scalda'' più di tanto, è troppo breve (vado a memoria, ma nel 2000 le giornate di gara erano 12 con due semitappe)  e sembra strutturata per avere la massima incertezza dall'inizio alla fine, ma come detto poc'anzi, è una annata di rodaggio la ''2024'' anche se RCS non ne avrebbe bisogno visto che il Giro maschile che è sicuramente una ''macchina'' più complessa da fare funzionare, lo organizza da qualche annetto ormai... ''Staremo a vedere'' come diceva un tizio che commentava la Formula 1 sulla RAI anni fa.


                                                        OFF TOPIC

Una piccola digressione rispetto a quanto abbiamo ampiamente discusso fin qua la merita il flop (finora) del World Tour che ''Tour'' non è perchè non esiste una ''challange'' cit. A. De Zan , non esiste una Coppa del Mondo ma solo un elitè di squadre che può spendere più di altre che sono da considerarsi di seconda fascia, alcune solo per motivi di budget, non per la storia in alcuni casi gloriosa che hanno alle spalle. 
Perchè flop ? Basta guardare una qualsiasi corsa su GCN/Eurosport ecc per notare che tolta la zona d'arrivo, le ragazze corrono nel deserto e nell'indifferenza più totale, il tempo si è fermato al glorioso 1999.
 Dice ''eh ma in Belgio e in Olanda...'', certo, ma li' è un fattore culturale, per il resto pare che l'innalzamento dei budgets, l'immagine che si percepisce dal di fuori di una certa professionalità, le interviste in un inglese ''un po' così'' non abbiano portato nessun miglioramento significativo in termini di pubblico a bordo strada che è quello che conta ed è la cartina di tornasole della salute del movimento. Al di fuori della nicchia Belgio/Olanda e Regno Unito talvolta, del ciclismo femminile non gliene importa niente a nessuno, sopratutto in Italia ed ''è inutile resistere'', forse. Sorry about that...

Un saluto e un ringraziamento

Il Predicatore



venerdì 22 dicembre 2023

Poi non dite che non ve lo avevamo detto...



Avevamo promesso che ne avremmo parlato, lo facciamo prima di chiunque altro in Italia, poi ci divertiamo a vedere se qualcuno copia, ritaglia e si ''acchiitta'' questo contenuto... ''Vi aspectiamo'' semicit.



- Nome: Emma

- Cognome: Jeffers

- Data di nascita: 24 Novembre 2004 (19 anni)

- Nazionalità: inglese

- Vive a: Chorley

- Caratteristiche tecniche: velocista (almeno per il momento) ma sa imporsi anche in solitaria. Atleta da ''classiche'' del Nord fatta e finita.

- Strenghts: proviene dal BMX, ha corso in pista, di conseguenza sa andare in bicicletta e sa farsi trovare al posto giusto nel momento giusto, un ottimo cambio di ritmo, gli ultimi 50 metri brucianti quando bisogna passare da ''veloce'' a ''velocissimo''. 

- Weaknesses:  Ha pagato lo scotto del maggiore chilometraggio delle gare alle quali ha partecipato correndo contro le ''elitè'' in UK in età da junior, ha compiuto da poco 19 anni, il tempo è dalla sua, speriamo che non si snaturi nel tentativo di migliorare sulle salite medio-lunghe.





                                                   UN PO' DI STORIA



Tralasciando volutamente il periodo ''BMX'' durante il quale eccelle sia a livello nazionale che continentale collezionando anche un argento mondiale, Emma debutta nella ''JRC Interflon'' a 17 anni alla Gand - Wevelgem junior 2022 con un quarto posto senza aver mai corso su strada prima di allora, si classifica quinta ai campionati britannici junior.

 Il primo alloro a fine Agosto 2022 al  Ceratizit Grand Prix (junior) ex GP di Plouay dove si impone arrivando da sola la traguardo, vince la classifica finale del ''Tour Series''che solo due anni fa aveva fatto registrare un'audience di due milioni di spettatori in UK con diretta su ITV, i media locali iniziano a parlare di ''rising star'', di astro nascente del ciclismo britannico: nonostante le luci dei rifllettori, la vittoria prestigiosa nell'ultima tappa del Tour Series a Manchester davanti a migliaia di spettatori, si dimostra molto più matura dei suoi 17 anni: felice per i risultati ottenuti, per le attenzioni ricevute dai media britannici ma allo stesso tempo ''testa bassa'' e la consapevolezza che la strada per emergere ad alto livello è ancora lunga.

Nella stagione appena conclusa (2023) invece, soffre più del previsto ma solo per coloro i quali soffrono di ''Evenepoelismo'', una patologia che affligge gli appassionati di ciclismo dell'ultima ora e della penultima, una patologia che porta alla ricerca spasmodica e compulsiva del baby campione o della baby campionessa. Una patologia quella dell' ''Evenepoelismo'' che su queste colonne non trova e non troverà mai posto piaccia o no.

Ad ogni modo, Emma firma per la Das-Handling, altra squadra locale inglese ma con qualche risorsa in più rispetto alla piccola ''JRC - Interflon'' e l'ambizione di crescere ancora, nonostante abbia solo 18 anni viene erroneamente considerata come ''elitè'' anche se è junior a tutti gli effetti, debutta alla Clasica De Almeira e si ritrova di colpo a competere con ragazze che fanno il WT, l'impatto è di quelli tosti, termina 69esima in classifica finale. A fine Marzo il primo piazzamento tra le elitè anche se di fatto è (lo ricordiamo) ancora junior: settima alla ''Anexo/Cams Women's Cycle Classic, poi nessun risultato di rilievo fino a Giugno e Luglio dove inanella un quinto posto, un ottavo, un quinto e un secondo posto in corse del calendario britannico, non sfigura in un paio di gare disputate in Belgio l'8 e il 12 di Agosto. i riflettori dei media specializzati di oltremanica si spengono un poco su di lei e non è un male anzi...

A Settembre va due volte a podio e vince una frazione alla ''Ras na mBan'', corsa a tappe di secondo piano che si svolge in Irlanda e chiude di fatto la stagione 2023.


                                                            MOVING FORWARD

È notizia di questi giorni (dal suo profilo Instagram  ''emma_jeffers_) la firma per la ''Liv Alula Jayco Women's Continental Team'', team satellite della ''GreenEdge'', scelta perfetta se vista da ambo le parti, perfetta per Emma che potrà lavorare in un contesto che ha accesso alle strutture del team che corre nel World Tour, perfetto per il suo team che si ritrova tra le mani un diamante da sgrezzare con calma e senza la benchè minima ''pressione'', poi chissà... :-)


                                               PER CONCLUDERE

Un talento, un diamante grezzo tutto da ''lavorare'' che qualcosina ha già fatto vedere, sconosciuta ai più, potenzialmente una mina vagante capace di tutto se trova la giornata giusta, ben lontana dall'aver raggiunto il suo massimo potenziale. La testa c'è, le skills pure, il talento è da vendere (basta vedere come sta in bicicletta...) se viene seguita adeguatamente, se non si abbatte alle prime difficoltà, può essere una sorpresa per molti.

Per quanto ci riguarda ci aspettiamo una ulteriore crescita senza la ricerca dell'expoit ad ogni costo, in perfetta ed elegante controtendenza con le mode imperanti tra i media che ''pompano'' all'inverosimile l'ennesima ''next big thing'' salvo ''scaricarla'' alla prima battuta d'arresto, o che portano in palmo di mano atlete che non hanno mai fatto intravvedere nemmeno un lampo di classe ma che godono sempre del favore dei media-amici.

Noi di ciclismofemminile.blogspot.com, primi in Italia, ne abbiamo parlato approfonditamente, voi tenete l'icona aperta e segnatevi il suo nome, magari chissà, nel giro di tre anni... Con calma...

Arrivederci al prossimo articolo.


Il Predicatore





                                                   







 

sabato 16 dicembre 2023

Ne parleremo...

 


... Nei prossimi giorni, e saremo i primi in Italia a portarla sui media scrivendone in maniera approfondita. Passate di qua se vi va, se non vi bastano i comunicati stampa pieni di nulla dei siti ''clickbait'' che campano di clicks e di comunicati stampa consumati dai troppi ''copia e incolla'' .Se vi va eh ? 

Stay tuned.


Il Predicatore




lunedì 23 ottobre 2023

Pochi mezzi, molti problemi ma idee ben chiare




Si è conclusa da alcuni giorni la ''Vuelta Internacional a Costa Rica'', gara a tappe imperniata su 4 giornate di corsa riservata alla categoria donne elitè, la vittoria è andata a Lilibet Chacòn (per lei anche un esperienza europea tra le fila della ''Michela Fanini - GeoTech''), ma non è della gara, dell'aspetto ''agonistico'' che vogliamo parlare.


                                                COSÌ NO POR FAVOR



Andiamo dritti al punto: hanno ''fatto'' molto con quel poco (o pochissimo) che avevano ma ci arriviamo più in là, per converso, per quanto riguarda la sicurezza, purtroppo si sono viste le tipiche lacune delle ''domestic races'' che si disputano in Centro America/America Latina, quindi auto piuttosto che autobuses provenienti in senso contrario anche all'ultimo km, persone che attraversavano la strada davanti alle atlete senza crearsi il benché minimo problema (cose viste anche in Italia anyway), dossi rallentatori 30 metri prima della linea d'arrivo... È un problema di ''cultura'' e di educazione certo, ma ha dato da pensare il fatto che nemmeno il circuito finale fosse adeguatamente delimitato da transenne e/o presidiato da un servizio d'ordine degno di questo nome.
È andato tutto bene nel senso che nessuna atleta si è fatta male a causa di queste gravi lacune organizzative, ma affidarsi sempre alla buona sorte anche no, il ciclismo è uno sport pericoloso già di suo,le ragazze non hanno bisogno degli ''extra'', chi viene qui a picchiare i pugnetti dicendo che ''va bene così, si è visto di peggio'' CIT. , va a fare un giro senza passare dal via. Sia ben chiaro.


                     IL LATO POSITIVO, LE DOLENTI NOTE, UN                                                    CONFRONTO A DIR POCO IMBARAZZANTE.


Tante lacune organizzative ma anche cose positive: 4 tappe, molte partecipanti con mezzi all'ultimo grido, squadre che si sono mosse da ''squadre'' a dimostrazione di un movimento in crescita e poi i media, la comunicazione... Parliamone, tanto non lo facciamo mai e poi dite la verità: non aspettavate altro che ''la solita ramanzina serale'' cit. ai media italiani no ?

''Crciclismo'' VS Media tricoloriti è finita cinque a zero: dirette Facebook e YouTube anche di 5 ore, 3 telecronisti, approfondimenti post tappa, Marisol Toro Valencia (giornalista) ha il suo spazio ''Noches de ciclismo feminineno'' su YouTube dove intervista le atlete e parla dei problemi del ciclismo femminile in America Latina senza il timore di dover scontentare nessuno. basta questo per chiudere la partita, in italia siamo ancora alle fotine.


  IO FAREI VOLENTIERI A MENO DI RIPETERE SEMPRE LE STESSE COSE...



Lo so lo so, dice ''eh ma quelli di ''Crciclismo'' fanno poche visuals''... Quindi ??? Meglio provare a far qualcosa, o proseguire su una strada che da 15 anni a questa parte non ha portato da nessuna parte ? Dice ''eh ma c'è GCN''... Certo, prendi lo ''sportivo'' italiano medio inteso come l'appassionato che guarda lo sport in tv e chiedigli se sa cos'è GCN, perchè io so che c'è chi dice ''eh ma c'è GCN ''... 

La pay tv può andar bene nel momento in cui ti sei costruito delle fondamenta e un seguito consolidato ma qui (in Europa) da questo punto di vista non c'è NIEN-TE. E frega zero delle foto sul sito di nicchia, forse giusto alle esordienti/allieve possono interessare, ma più si sale e più le priorità sono ALTRE.

Siamo così sicuri che le atlete non abbiano nessuna voglia di parlare, di intervenire su uno spazio ad hoc su YouTube ? Chiediamo perchè quando 15 anni fa (ma anche prima, anche a fine anni 90/inizio anni 2000) dicevamo che internet per promuovere il ciclismo femminile era utilizzato poco e male, c'erano ''tifosi'' e ''media'' che partivano in automatico col sorrisetto di commiserazione contro quel rompicoglioni del Predicatore che qualche idea per la quale non servivano investimenti milionari la proponeva di tanto in tanto...

No, loro, i semidei dei media in rosa volevano solo ed esclusivamente tutti ai loro piedi come una casta capricciosa, nel frattempo il movimento non faceva passi in avanti verso la tanto agognata ''visibilità'' anzi... Btw, mi dicono che qualche squadra l'anno prossimo non sarà ai nastri di partenza...

Per la cronaca e per correttezza, ci sono bloggers e Youtubers (per lo più stranieri) che pur non facendo parte dell'ambiente sanno riempire gli spazi vuoti lasciati dai media ''istituzionali'', che sanno dedicare tempo e spazio per riflessioni che spesso risultano più interessanti dei soliti luoghi comuni di gente che non si è mai voluta evolvere e di tante cronache di gara che paiono scritte con l'IA, tanto il ''copione'' di una corsa ciclistica grosso modo è sempre lo stesso, basta cambiare i nomi delle protagoniste, tanto chi se ne accorge ? Se non ci credete provo a scrivere un articolo con l'IA lol.

Portare le atlete su YouTube ? Farle conoscere anche a coloro i quali scendono in strada a vedere una corsa solo quando il Giro (maschile) arriva a Roma piuttosto che a Milano o Torino pare troppo impegnativo, poi magari si rischia di affrontare certi argomenti ''sgraditi'' all'ambiente e a chi grazie all'ambiente mette il pane in tavola tutti i giorni. Meglio chiudere la porta in faccia a tutti, e continuare a fare clic clic trincerandosi dietro l'ormai celebre ''non si può fare'' per paura che altri (chi ???) possano lavorare in regime di concorrenza (che non c'è, perchè nun ce sta...) e alzare il livello dell'informazione. Se solo si rendessero conto certi ''operatori'' del settore: il bersaglio di questa spocchia, di questa paura che il seguito si possa allargare, sono le atlete grazie alle quali possono fare il mestiere che gli piace... Non ci arrivano.

Le atlete dovrebbero essere trattate come sovrane, magari anche un po' viziate sul fronte ''media'' essendo alla fine l'origine e il motore del movimento e invece niente, perchè la FCI pare essere in altre faccende affaccendata, non esiste una Lega ciclismo professionistico femminile, non esiste una associazione sul modello della ACCPI, i soloni dell'informazione si incazzano se gli spieghi come si potrebbe potenziare il marketing e le pubbliche relazioni, però... Però quando li senti parlare questi media, sopratutto del World Tour e delle corse più importanti, pare sia in corso la vendita dei diritti tv per svariati milioni di euro non si sa bene a chi, pare che il business abbia alle spalle strutture hollywoodiane; sono un po' come gli impiegatini milanesi che in metropolitana parlano di affari e di miliardi. Si ma degli altri. Con il panino con la mortadella e la Gazzetta nella valigetta.


                                                                     E BASTA...                       

Ok ok, per oggi il Predicatore ha quasi terminato, solo un po' di pazienza per dire che GS e professionisti dell'hospitality dicono ''eh ma ormai ci sono i socials, quello che DOBBIAMO comunicare lo comunichiamo li' senza cadere in qui pro quo vari ed eventuali, omissioni, alterazioni ecc'', il tutto stando bene attenti a evitare argomenti ''spinosi'' e domande ''scomode'' che con i miliardi di euro che girano nell'ambiente... Mi pare giusto no ? Peccato che sia esattamente quello che pensa qualsiasi dittatore vivente sul globo terracqueo e se pensate che il parallelismo sia eccessivo beh, non lo è affatto, perchè in Europa (Regno Unito escluso) le atlete devono solo pedalare e obbedire e non hanno nemmeno il diritto di parlare dei problemi del ciclismo femminile, sempre gli stessi problemi. Perchè piaccia o no, nonostante le bici di ultima generazione, il tanto sbandierato World Tour (durerà ? E se si per quanto ?) e le strutture che fanno il verso ai professionisti uomini, nonostante tutto, non è cambiato un cazzo.   



Sempre e comunque W Marisol.


Il Predicatore 

 

 

  


 

giovedì 27 luglio 2023

Campionati italiani cronosquadre cat. ''Junior'' e ''Open'' - Sospirolo (BL) 22 Luglio 2023

 Dal canale Youtube ''Giù di sella'' dell'amico Manuel, mi farebbe piacere se oltre a prendere visione cliccando sul link qui sotto o facendo ''copia e incolla'' sulla barra degli indirizzi, metteste il like al video e vi iscriveste al canale attivando le notifiche. Per quanto riguarda il blog, torneremo dopo la conclusione del Tour de France, a modo nostro. Grazie.


                            https://www.youtube.com/watch?v=cG18RPrWxAU